Uno dei casi più incredibili che si ricordino su come il nostro cervello influenza e controlla le emozioni riguarda la conseguenza di un grave incidente, durante la costruzione di una ferrovia, nel 1848.
Siamo negli Stati Uniti, nello stato del Vermont e all’improvviso il capo cantiere Phineas Gage, nel tentativo di eliminare una roccia con una carica esplosiva, commette un errore: genera una scintilla, la quale, entrando in contatto con della polvere da sparo provoca un’esplosione.
Phineas aveva in mano un ferro di pigiatura per la polvere da sparo, lungo oltre un metro e del peso di 6 kg, questo, al seguito dell’impatto esplosivo gli perforò il cranio passando sotto l’occhio sinistro ed uscendo dalla parte superiore della testa.
Incredibilmente Phineas torna in hotel accompagnato su un carro e proprio lì il medico lo visita, riuscendo a togliere il palo e a ricucire la ferita nel modo migliore possibile. Il foro infatti era così largo che sia dalla nuca che dalla guancia entravano due dita del medico!
Chiaramente ci fu infezione nei giorni successivi e nessuno pensava che il ragazzo ce l’avrebbe fatta. In realtà Phineas guarì, miracolosamente, e tornò a lavorare nella stessa società per la quale era capocantiere.
Ma le cose non erano più le stesse!
Infatti, mentre prima dell’incidente era considerato una persona splendida, un ragazzo con grande equilibrio e fermezza e dalle grandi capacità lavorative, adesso era sregolato, irriverente e soprattutto imprecava frequentemente, usando un linguaggio sempre pieno di rabbia, irrispettoso ed intollerante contro tutte le obiezioni che riceveva.
La sua mente, insomma, era cambiata radicalmente, tanto che i suoi amici dicevano che non era più Phineas Gage.
Che cos’era cambiato in pratica nel cervello di quest’uomo?
Il palo aveva danneggiato la corteccia cerebrale dei lobi frontali di tutte e due gli emisferi, sia il destro che il sinistro, e fu proprio questa lesione che lo trasformò in un bambino maleducato che si lasciava andare ad una interminabile sequenza di emozioni negative. Phineas Gage dopo l’incidente non aveva più freni che lo potessero calmare!
E questa fu anche una delle prime dimostrazioni del ruolo che i lobi frontali, cioè la parte frontale del nostro cervello, giocano nel temperamento e nella sua espressione: possiamo dire che essi sono la sezione in cui è racchiusa la personalità ed il controllo delle emozioni.
Avrai presente come è fatto esternamente il cervello animale: è come una scatola ovale formata da cellule nervose, dette neuroni, suddivisa in due parti simili a destra e a sinistra, gli emisferi, che sembrano i gherigli di una noce.
La cosa che probabilmente però non hai mai visto sui libri, è il suo interno, sempre ricco di neuroni ammassati l’uno sull’altro, ognuno dei quali, in ogni piccolissima area, ha una relazione diversa con l’altro.
La disposizione e la forma delle varie aree del cervello è dovuta e legata alle funzioni che esse rivestono. Il Cervello si compone infatti delle seguenti parti, che potrai benissimo dimenticare immediatamente dal momento che non è in questo articolo che te ne parlerò dettagliatamente:
- il bulbo;
- il ponte;
- il mesencefalo;
- il cervelletto;
- il talamo e l’ipotalamo;
- il giro del cingolo;
- l’ippocampo e l’amigdala;
- il locus coeruleus.
Basta, da un punto di vista della difficoltà mi sembra di aver già dato molto, vero?
Bene, possiamo immaginare che in tutte queste parti elencate sono presenti 100 miliardi di neuroni… ovviamente senza considerare il midollo spinale che scorre nella colonna vertebrale fino all’osso sacro.
Cosa fanno questi 100 miliardi di neuroni?
Sono a loro volta in collegamento tra di loro attraverso dei contatti che si chiamano sinapsi e che possono raggiungere la cifra di un milione di miliardi: vuol dire che tutto il cervello possiede una rete, un network da oltre un milione di miliardi di contatti!
A questo punto si può dire chiaramente che ogni area del nostro cervello è così interconnessa da influenzare le altre aree e di conseguenza le funzioni di tutto il corpo: e questa tendenza a creare “reti” è per lui necessaria e insopprimibile.
È come quando si rompeva il vecchio termometro di vetro e il mercurio si sparpagliava dappertutto… se riuscivi ad avvicinare i vari pezzettini, si riunivano velocemente l’uno con l’altro a formare un’unica sfera più grande, tutta lucida.
La stessa cosa succede con i neuroni: essendo così vicini l’uno con l’altro hanno proprio l’esigenza, il bisogno innato di creare queste relazioni, queste sinapsi.
Non voglio però finire questo importante articolo senza aver elencato 4 funzioni principali di queste piccole aree del cervello:
- l’ippocampo è la struttura che porta alla formazione della memoria, dei ricordi;
- l’ipotalamo, che pesa solo 4 grammi, influenza sistemi vitali come:
- la fame e la sazietà;
- la febbre e la temperatura corporea;
- il sonno e la veglia;
- il comportamento sessuale;
- i sistemi ormonali;
- il sistema immunitario;
- le emozioni.
- Il locus coeruleus, è lo snodo fondamentale del sistema dello stress;
- il cervelletto, è la centrale di controllo del movimento, fondamentale per il ricordo delle abilità imparate (tipo imparare a nuotare o andare in bicicletta).
Di queste “parti anatomiche” che sono racchiuse anche nella tua scatola cranica troverai via via articoli in questa sezione del mio blog.
Hai già capito la complessità di questo organo a forma di gherigli di noce?
Io aggiungo che la meraviglia della sua perfezione è ancora per tanti versi un grande mistero, che solo lo studio costante e le nuove tecniche sperimentali ci potranno chiarire.