Il nemico del mio nemico è il mio zucchero!

Carboidrati e zuccheri

Confuso? Facciamo un po’ di chiarezza! 

“Oggi non posso mangiare carboidrati”
“Devo evitare gli zuccheri”
“La pasta posso mangiarla: sono carboidrati, mica zuccheri!”

Sono frasi che abbiamo sentito più di una volta. Eppure, tutte queste parole sembrano creare un po’ di confusione. I carboidrati sono zuccheri? E i diversi “saccaridi” che ruolo hanno nella nostra alimentazione?
Continua la lettura e troverai tutte le informazioni necessarie per una completa comprensione dell’argomento. 

Zuccheri

Perché gli zuccheri sono così importanti? 

Gli zuccheri sono la nostra principale fonte di energia. 1 grammo di zucchero ci dona circa 4 kilocalorie.
Hai mai visto un treno vapore in un film? 

Ricorderai di certo le immagini di quegli operai sudati e sporchi, intenti a gettare del carbone in una caldaia ardente. Perché lo facevano? Perché il treno a vapore acquisisce energia attraverso la combustione del carbone.
Gli organismi viventi funzionano allo stesso modo. Soltanto che il nostro combustibile non è il carbone, ma lo zucchero!
Non è un caso, infatti, che gli zuccheri vengano spesso definiti “cibo per il cervello”.
Hai mai provato un cucchiaio di miele quando ti sentivi particolarmente spossato?
Quella sensazione piacevole è data, soprattutto, dalla quantità di nuova energia assimilata.

Ma cosa intendiamo per Zuccheri? 

Gli zuccheri sono piccoli composti organici formati da atomi di carbonio, ossigeno e idrogeno

A voler esser pignoli, rientrano nel gruppo dei glucidi. Se hai studiato il greco antico, il nome ti dirà sicuramente qualcosa. La parola “glucidi”, infatti, deriva dal greco γλυκύς e significa “dolce”. Puoi di certo immaginare il perché. 

“Glucidi”, “saccaridi”, “carboidrati”, “zuccheri” sono termini che creano sempre molta confusione

Quante volte ti è capitato di parlarne con un tuo amico e finire con l’avere il mal di testa?  Pensavi stesse parlando di carboidrati, quando ad un tratto il discorso si sposta sugli zuccheri!
È bene chiarirlo una volta per tutte: “glucidi”, “saccaridi”, “carboidrati” e “zuccheri” rappresentano la stessa cosa. È l’utilizzo un po’ improprio che ne facciamo nella vita di tutti i giorni a creare confusione.

Zuccheri semplici e zuccheri complessi: sono sempre carboidrati!

Vediamo di spiegarlo meglio. 

I glucidi possono essere suddivisi in base al loro grado di complessità. Questo significa che più zuccheri si trovano all’interno di un singolo composto, più questo sarà complesso. Ecco perché si parla di zuccheri semplici e zuccheri complessi. 

Ma – bada bene – possiamo parlare anche di carboidrati semplici e carboidrati complessi. È la stessa cosa! 

Quando pensiamo allo zucchero, ci viene subito in mente il composto bianco che sciogliamo nel caffè.
È inevitabile!
Si tratta del saccarosio, che fa parte degli zuccheri semplici

A causa di questa associazione, tendiamo a pensare che gli zuccheri siano soltanto gli zuccheri semplici, ovvero composti organici con uno o due saccaridi. Definiti, perciò, monosaccaridi (nel primo caso) e disaccaridi (nel secondo).

I più comuni tra gli zuccheri semplici sono: 

  • Glucosio
    Monosaccaride. È il composto organico più diffuso in natura. Nonché lo zucchero più importante. È la principale fonte di energia della maggior parte degli organismi, sia vegetali che animali. È il prodotto della fotosintesi clorofilliana ed è il combustibile della respirazione. 
  • Fruttosio
    Monosaccaride. Si trova nella maggior parte dei frutti zuccherini, oltre che nei rispettivi succhi. È anche presente nel miele e viene utilizzato da molte industrie come dolcificante. 
  • Saccarosio
    Disaccaride. Si tratta dello zucchero comune. Viene prodotto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero. È presente anche in minima parte all’interno della frutta e del miele. 
  • Lattosio
    Disaccaride. Rappresenta la maggior parte degli zuccheri presenti nel latte dei mammiferi. Da cui, appunto, prende il nome. L’intolleranza alimentare al lattosio è una delle più comuni. 
  • Maltosio
    Disaccaride. Il nome maltosio ci fa subito pensare alla birra. Infatti, il maltosio svolge un ruolo fondamentale nel processo di fermentazione alcolica che porta alla produzione della birra. 

 

Gli zuccheri complessi, invece, sono formati da più unità di zuccheri semplici.

Vengono, quindi, definiti polisaccaridi.
Tra le loro fila troviamo: 

  • Glicogeno
    È la riserva di energia di tutti gli animali. È, infatti, composto da molte unità di glucosio. Gli organismi animali lo utilizzano come un vero e proprio deposito. In modo tale da disporre di una riserva di energia da utilizzare in qualsiasi momento. 
  • Amido
    È il carboidrato per eccellenza. Infatti, si trova in alimenti quali pane, pasta, riso, patate e mais. A livello biologico, svolge un ruolo simile al glicogeno: è una riserva di energia, però nelle piante. 
  • Cellulosa
    Di origine vegetale come l’amido, ma con funzioni diverse. Rappresenta, infatti, “lo scheletro” delle pianta. Quindi: foglie, radici, ecc. Non viene digerita dal nostro organismo, perciò è completamente priva di calorie! La sua importanza non si limita all’ambito alimentare: viene utilizzata in svariati settori. Dall’industria tessile, alla bellica! 

La grande confusione deriva dal fatto che, per abitudine, tendiamo a parlare di zuccheri soltanto quando ci riferiamo agli zuccheri semplici.
Quando parliamo di carboidrati, invece, facciamo quasi sempre riferimento agli zuccheri complessi.

L’esempio lampante è quello dell’amido presente nei farinacei: nel nostro immaginario i carboidrati sono per eccellenza pasta e pane. Invece, gli zuccheri semplici sono tanto carboidrati quanto gli zuccheri complessi, soltanto con una struttura diversa.
Puoi immaginare quanto può essere semplice farsi una cattiva idea!

Se nutri ancora qualche dubbio sulla differenza tra zuccheri semplici e complessi, ti consigliamo questo breve ed esaustivo video del Dr. Balducci

Zuccheri semplici e Zuccheri Complessi

Ti starai di certo domandando una cosa: perché dovrebbe interessarmi la differenza tra zuccheri semplici e zuccheri complessi?
La risposta sta nella differenza di assorbimento

Gli zuccheri semplici sono assorbiti molto più velocemente degli zuccheri complessi.

La velocità con cui digeriamo gli zuccheri dipende dal loro grado di complessità.
Un monosaccaride come il glucosio viene digerito molto velocemente, viceversa, un polisaccaride come l’amido avrà tempi di digestione più lunghi. 

Perché parliamo di assorbimento?
Perché tramite la digestione assorbiamo gli zuccheri e li immettiamo nel nostro sangue.
Nel caso degli zuccheri semplici, l’assorbimento è quasi immediato. Questo cosa comporta? Che avremo un repentino aumento della glicemia (ovvero la quantità di glucosio nel sangue).
Nel caso degli zuccheri complessi, l’assorbimento è molto più lento. Quindi, l’impatto sulla glicemia sarà più graduale. 

Non solo qualità, anche quantità. 

In un quadro del genere è di fondamentale importanza la quantità!
Se assorbiamo una quantità troppo elevata di zucchero, il nostro sangue rischierà di diventare uno sciroppo: ovvero un liquido rossastro e molto dolce.
Va da sé che una condizione del genere non può essere sopportabile per il nostro organismo, che avvierà subito un fine meccanismo di difesa.
In una condizione normale, il pancreas inizierà a secernere insulina: un ormone che ha il compito di abbassare la quantità di glucosio nel sangue

Accusi sonnolenza dopo aver mangiato troppi carboidrati?
Potrebbe sembrare un controsenso, perché abbiamo spiegato che i carboidrati sono fonti energia. La risposta sta proprio nell’insulina. Perché se la quantità di zucchero nel sangue sarà troppo alta, anche la quantità di insulina dovrà alzarsi drasticamente. Questo processo porterà uno sconvolgimento interno dell’organismo. Ecco spiegato perché provi quella classica sensazione di spossatezza. 

Quali sono i nostri consigli? 

Come avrai capito, l’importante è evitare picchi glicemici drastici. In modo tale da evitare condizioni troppo stressanti per il tuo organismo. Gli zuccheri sono delle preziose fonti di energia. È meglio, però, non abusarne. 

Perciò: 

  • Includi gli zuccheri nella tua dieta.
    Gli zuccheri rappresentano la nostra principale fonte di energia. Non bisogna evitarli come fossero una malattia. Cerca di scegliere alimenti naturali, ma non eliminare completamente gli zuccheri della tua dieta: potrebbe essere pericoloso!
  • Evita di assumere grosse quantità di zuccheri semplici.
    Come abbiamo potuto notare, gli zuccheri semplici hanno un impatto molto drastico sulla glicemia. Evita quindi di esagerare con le quantità di cucchiaini di zucchero all’interno del caffè o del latte. Ricorda che creeranno subito dei picchi glicemici! 
  • Regola il metabolismo degli zuccheri attraverso i rimedi naturali.
    Una scelta intelligente potrebbe essere quella di affidarsi a dei rimedi naturali. Il Cardo mariano (Silybum marianum), ad esempio, può aiutare l’organismo a regolare il metabolismo degli zuccheri. Inoltre, la Silimarina presente all’interno del Cardo mariano protegge le cellule del fegato attraverso la sua attività antiossidante. 
  • Scegli gli zuccheri buoni e non i cattivi.
    Se vuoi degli utili consigli su come distinguere gli zuccheri buoni da quelli cattivi, dai un’occhiata a questo articolo.
  • Tieniti in allenamento.
    È opportuno utilizzare l’energia contenuta negli zuccheri. L’attività fisica mette in moto tutti i processi collegati al metabolismo, evitando di creare troppe riserve di zuccheri da sfruttare successivamente. 

In conclusione, ricorda sempre la famosa frase di Paracelso:
“Nulla è di per sé veleno, tutto è di per sé veleno, è la dose che fa il veleno”

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