Si dice che l’uso delle piante a scopo curativo sia una pratica nota all’uomo fin dai primi barlumi di vita sulla Terra, si pensa addirittura che prima dell’uomo appartenesse agli animali, che ancora oggi sanno distinguere fra piante terapeutiche e dannose.
I segreti della medicina naturale si sono tramandati oralmente con il fiorire delle prime civiltà, portando dapprima alla nascita della figura dello stregone, ovvero colui che avrebbe trasmesso ai suoi successori i segreti della conoscenza erboristica.
C’era anche la convinzione che il “Creatore” avesse contrassegnato le piante con determinate caratteristiche legate a delle virtù terapeutiche, questa era definita la “dottrina dei segni”. Nonostante suoni come una sorta di superstizione, la ricerca ne ha però confermato la veridicità, almeno in alcuni casi.

Ad esempio:
- Ginseng: la sua forma ricorda la figura umana ed è usata come tonico.
- Sanguinaria: ha radici rosse come il sangue, veniva infatti usata per depurare il sangue.
- Noci: hanno la caratteristica forma del cervello umano, sono infatti benefiche per la salute dei nervi in quanto ricche di acidi grassi omega-3.
- Carote: l’interno della carota ricorda un occhio ed infatti il beta-carotene contenuto aiuta a migliorare la vista, previene la cataratta e protegge la degenerazione maculare.
Una tradizione che diventa materia
Dalla tradizione orale, si è giunti finalmente alle prime testimonianze scritte, con testi di “Materia medica”, provenienti dall’Egitto, dall’India, Cina, Grecia e Mesopotamia.
In queste civiltà esisteva già un grande rispetto e profondo studio della fitoterapia, con casi documentati.
L’arrivo della Galenica e dei prodotti galenici
La prima figura chiave per la fitoterapia moderna è rappresentata però da Galeno, medico degli Imperatori romani, ispirato dall’insegnamento di Ippocrate, vissuto a Roma nel 1 secolo d.C.
Galeno creò un insieme di testi e precetti espressi in un sistema di classificazione basato sull’equilibrio dei quattro umori di Ippocrate:
- sangue;
- bile gialla;
- bile nera;
- flegma.
tutti paragonati ad elementi naturali.



Ancora molto suggestiva rimane la concezione olistica (dal greco “olos”, tutto) dei quattro umori umani rapportati ai quattro elementi ambientali (aria, fuoco, terra e acqua), a loro volta collegati a quattro temperamenti, cioè al “carattere” predominante delle persone (sanguigno, collerico, malinconico e flemmatico), alle quattro stagioni ambientali, e alle quattro stagioni della vita (infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia)…
Sulla base degli insegnamenti di Ippocrate, Galeno esaminò e classificò ogni pianta in trattati che rimasero in auge in Europa per 1500 anni, segnando la distinzione fra medico e guaritore tradizionale.
Grazie a Galeno, l’erboristeria divenne più scientifica, ovvero si avvicinò di più alla medicina senza però rinnegare la filosofia (ti ricordo che Ippocrate era anche Filosofo e Astrologo!).
In uno dei suoi tanti testi afferma: “non si può essere medici, se prima non si è filosofi”.
Secondo Galeno, in Natura si può trovare il rimedio ad ogni male, e ancora oggi è a lui che si ispira il Farmacista quando formula i preparati erboristici realizzati nel proprio laboratorio, tanto che prendono il nome di “galenici”.
Ancora oggi vengono utilizzati i preparati galenici
I preparati galenici venivano allestiti in tutte le farmacie antiche, sicuramente in quelle dell’Impero romano, che nella sua zona orientale venne a contatto con influenze babilonesi, persiane e indiane (e forse qualche cinesi?)
Ancora oggi, per fortuna, ci sono farmacisti zelanti disposti a perseguire il sogno di Galeno, uomini illuminati dalla stessa fiamma scaturita dall’amore per la natura e per la sua perfezione.
I preparati e i prodotti Galenici continuano ad essere le fondamenta della medicina odierna e molti stanno riscoprendo l’importanza e l’efficacia della loro essenza, completamente naturale.
Se la Galenica ha affascinato anche te e vuoi saperne di più, in questa sezione del blog potrai trovare tante informazioni che ti saranno sicuramente utili.
